Speck tirolese, © Tirol Werbung / Klaus Kranebitter
Speck tirolese, © Tirol Werbung / Klaus Kranebitter

Speck

La passione dei tirolesi per l'affumicatura è leggendaria. Non stupisce quindi che da secoli questo metodo di conservazione della carne, il cui esito in termini di gusto è sempre sorprendente, venga ...

La produzione dello speck è relativamente semplice. Si prende un pezzo di carne, generalmente di maiale, lo si sala e lo si appende nell'affumicatoio, dove lentamente matura sino a diventare speck.

Nella realtà non è poi così facile. In primo luogo occorre scegliere il pezzo di carne, che deve presentare una venatura adeguata e non deve essere né troppo umido né troppo asciutto. Si procede poi all'aromatizzazione: sono pochissimi i produttori che si limitano a salare la carne. I più, infatti, ricorrono a proprie segrete miscele di erbe aromatiche (anche se il ginepro è sempre tra le più apprezzate).

Il gusto dipende in definitiva anche dal tipo di legno che viene bruciato e nel cui fumo viene posta la carne. Solo chi ha provato una volta ad annusare il profumo del legno di faggio, di quercia o di larice sa che la differenza non è solo olfattiva.

Nel suo insieme lo speck finito è quindi un quadro gastronomico, dove niente viene lasciato al caso. E poiché niente è più bello che sperimentare nuove ricette, il mercato propone gusti sempre nuovi. Per i consumatori ciò significa provare, provare, provare! E in Tirolo, sicuramente, non ne mancherà l’occasione!

La produzione dello speck è relativamente semplice. Si prende un pezzo di carne, generalmente di maiale, lo si sala e lo si appende nell'affumicatoio,…

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