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Il corso superintensivo sui rifugi tirolesi

Aggiornato il 29.06.2022 su Varie, Foto: Illustrazione: Bertram Haid

huetten-crashkurs1, © Illustration: Bertram Haid

I rifugi di montagna non sono alberghi. Proprio per questo sono il luogo più adatto per riflettere sulle cose essenziali e per imparare anche come risparmiare energia o giocare a carte, per esempio.

Le travi di legno cigolano, sul comò al posto del portatile ci sono giochi da tavolo e dopo il tramonto l’unica luce accesa è quella della luna che risplende attraverso la finestra: una notte in un rifugio alpino tirolese è parte essenziale di una lunga escursione ben riuscita, ricca di cose da vedere e da vivere.

Ma prima di mettersi in cammino alla volta delle Alpi, ci sono alcune cose da tenere presenti. Il rifugio è una specie di albergo di montagna, con il WiFi e gli agi della vita urbana? La risposta è scontata. Ma una notte trascorsa in semplicità è spesso proprio ciò che manca nella stressante vita quotidiana: un incontro ravvicinato e “analogico” con la natura, il paesaggio e il cielo stellato. Questo corso superintensivo sulla vita in rifugio vi mostrerà a cosa andrete incontro.

Un mazzo di carte: l’alternativa ai social

In Tirolo i rifugi alpini che dispongono di connessione internet sono davvero pochi. E la rete mobile può non essere accessibile nelle baite più remote. Cosa fare allora, al posto di concludere la giornata con una serie Netflix o con un rapido (e meno entusiasmante) controllo delle mail? In questo caso, in rifugio, la parola d’ordine per l’ospite che ama la compagnia è fare una partita a carte: “Watten”, “Schnellen” e “Schnapsen”, malgrado i nomi dal suono marziale, sono innocui e avvincenti giochi a carte che possono creare una dipendenza assoluta. Le regole di questi giochi, che in Tirolo si praticano in allegra compagnia, sono facili da imparare. Trascorrendo lunghe serate a giocare a Watten sono nate tante amicizie: alla fine l’unico avversario che resta in gioco è la stanchezza dopo una lunga giornata di trekking.

In rifugio, la parola d’ordine per l’ospite che ama la compagnia è fare una partita a carte., © Illustrazione: Bertram HaidIn rifugio, la parola d’ordine per l’ospite che ama la compagnia è fare una partita a carte. © Illustrazione: Bertram Haid

Conta solo il contante

Per i motivi sopracitati spesso nei rifugi non è possibile pagare con il bancomat o la carta di credito. Per evitare discussioni con i gestori e non essere obbligati a lavare i piatti, vale sempre la pena portarsi dietro una buona quantità di contanti. I soci CAI con tessera in corso di validità, possono ottenere delle agevolazioni anche presso i rifugi gestiti dal club alpino austriaco (Alpenverein), sempre che vi sia un accordo di reciprocità di trattamento tra le due associazioni.

Anche se internet non è per forza presente, si possono spesso prenotare posti letto via mail o semplicemente per telefono; è invece generalmente inutile cercare i rifugi alpini su booking.com o Airbnb. La prenotazione è sempre gradita per poter sfruttare al meglio lo spazio limitato. La stagione dei rifugi cambia a seconda dell’altitudine e delle condizioni meteorologiche: quelli più a bassa quota sono per lo più aperti da fine maggio/inizio giugno fino ai primi di ottobre, mentre quelli più alti da fine giugno/inizio luglio fino a metà/fine settembre.

Spesso nei rifugi non è possibile pagare con il bancomat o la carta di credito., © Illustrazione: Bertram HaidSpesso nei rifugi non è possibile pagare con il bancomat o la carta di credito. © Illustrazione: Bertram Haid

Porta a valle i tuoi rifiuti

Nei rifugi vigono altre regole: qui sulle montagne è l’uomo che deve adattarsi alla natura e non viceversa. Per questo si richiede la massima attenzione nei confronti dell’ambiente. La maggior parte dei rifugi produce autonomamente l’energia per il proprio funzionamento: dato che l’elettricità proviene da piccoli generatori o pannelli solari sul tetto, ospiti e gestori devono limitare il proprio consumo energetico. Per questo la richiesta di ricaricare il telefono, il tablet e tre powerbank non viene sempre accettata di buon grado dai gestori.

Inoltre, neanche l’autista più esperto può portare un camion della nettezza urbana sugli stretti sentieri di montagna. Per questo, in molti rifugi siamo un po‘ tutti operatori ecologici, con la gentile richiesta di riportare a valle i resti della nostra merenda, senza dimenticare di fare la differenziata! I rifugi alpini dispongono di acqua corrente, ma spesso le docce non sono sufficienti: per rispetto delle risorse e degli altri ospiti è quindi meglio evitare lunghe permanenze in doccia. Una rapida sciacquata mattutina al lavandino vi farà sentire un po’ più come Indiana Jones in partenza verso nuove avventure.

In molti rifugi siamo un po’ tutti operatori ecologici, con la gentile richiesta di riportare a valle i resti della nostra merenda, senza dimenticare di fare la differenziata., © Illustrazione: Bertram HaidIn molti rifugi siamo un po’ tutti operatori ecologici, con la gentile richiesta di riportare a valle i resti della nostra merenda, senza dimenticare di fare la differenziata. © Illustrazione: Bertram Haid

Menù piccolo, camera XL

La vita in un rifugio è semplice. Dal momento che molti rifugi alpini devono essere riforniti a piedi o addirittura in elicottero, si dispone normalmente di un solo menù, piccolo ma soddisfacente, con un grande vantaggio: grazie all’assortimento limitato di ghiottonerie, si imparano ad apprezzare maggiormente i cibi semplici. Un wurstel con la senape o un panino al formaggio di montagna sono comunque un piacere da addentare per rifocillarsi dopo una lunga escursione. Ovviamente nei rifugi è possibile avere anche un pasto completo (spesso in formula mezza pensione). In molte strutture, i membri dell’Alpenverein hanno diritto a un “pasto dell’alpinista” a prezzo ridotto.

In un rifugio si dispone normalmente di un solo menù, piccolo ma soddisfacente., © Illustrazione: Bertram HaidIn un rifugio si dispone normalmente di un solo menù, piccolo ma soddisfacente. © Illustrazione: Bertram Haid

Per dormire gli ospiti dei rifugi hanno in genere a disposizione una grande camerata (spesso sono disponibili anche camere a più letti). Nel dormitorio ci si può infilare nel proprio sacco-lenzuolo portato da casa e buttarsi addosso una delle coperte di lana disponibili in loco, tenendo presente che non vengono lavate dopo ogni utilizzo. A chi ha il sonno leggero, e per proteggersi da chi russa, sono consigliati i tappi per le orecchie. Conviene anche portare con sé una torcia tascabile, per evitare di svegliare tutti accendendo la luce nel caso dobbiate andare in bagno durante la notte.

Malgrado le restrizioni i rifugi tirolesi si possono definire come classiche locande tra le Alpi: forniscono cibo e un posto per dormire. L’eventuale disponibilità di un posto all’asciutto per il proprio amico a quattro zampe, va chiarita preventivamente con il gestore.

I SÌ e i NO di un rifugio:


• Portare con sé denaro contante
• Non dimenticare la tessera del club alpino (se l’avete)
• Rispettare gli altri ospiti
• Risparmiare l’elettricità
• Chiedere al gestore se si può portare con sé il proprio cane

NO
• Fare docce troppo lunghe
• Abbandonare la propria spazzatura
• Schiamazzare
• Ricaricare i vari dispositivi elettronici senza chiedere

Piccola lista delle cose da portare in rifugio
• Sacco-lenzuolo
• Torcia tascabile e/o frontale
• Sacchetti per la spazzatura
• Tappi per le orecchie
• Asciugamano
• Indumenti caldi (soprattutto calze e berretto)
• Ciabatte
• Simpatia e rilassatezza :-)

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